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Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

Chi Siamo Aderisci

Impiegata truffa le Poste in Abruzzo, il commento della Del Fallo

La responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Servono più controlli nei pubblici uffici”


L’Aquila – “Quanto accaduto conferma come un maggior controllo all’interno di tutti gli uffici pubblici sia doveroso, perché è risaputo che viga un regime di ‘laissez-faire’ che può dar vita a episodi analoghi”. Così Barbara Del Fallo, responsabile per la Regione Abruzzo dell’Italia dei Diritti, commenta l’arresto di una sessantatreenne di Chieti, dipendente di Poste Italiane, che in pochi anni è riuscita a sottrarre oltre 750.000 euro a ignari risparmiatori attraverso un sistema sofisticato che l’impiegata metteva in atto a contabilità chiusa, evitando così di modificare il bilancio di cassa di fine giornata.

Le vittime della frode fortunatamente sono già state risarcite da Poste Italiane, verso cui la responsabile abruzzese del movimento presieduto da Antonello De Pierro esprime il dovuto plauso: “Non posso che essere contenta di quest’azione tempestiva da parte di Poste Italiane – conclude la Del Fallo –, ma credo che si dovrebbe agire a monte con un regime di controllo più capillare, perché aver accumulato un capitale così oneroso significa aver agito indisturbati per anni”.

La Protezione Civile diventa SpA, la reazione di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Si trasformerà in una nicchia lobbistica”


Roma – Dopo l’approvazione in Senato del decreto legge che dà il via libera alla trasformazione della Protezione Civile in una società per azioni a capitale interamente pubblico, il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà alza la voce: “La Protezione Civile, per sua struttura, in questi anni ha già utilizzato l’ordinanza relativa ai casi di emergenza con una facilità incredibile. E’ vero che il territorio italiano è in molte zone a rischio idrogeologico, ma negli ultimi anni l’utilizzo dell’ordinanza di protezione civile è stato smisurato rispetto a quelli precedenti; questo significa che c’è spreco di risorse pubbliche. Il personale, tra l’altro, è assunto in emergenza, non per pubblici concorsi, secondo una logica volta a utilizzare le risorse umane in maniera non trasparente. Non si sa perché si debba creare questa nicchia lobbistica – incalza il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – tramutando la Protezione Civile in una società per azioni che, in barba agli oneri di trasparenza di tutti gli uffici pubblici d’Italia, godrà di privilegi ad hoc”.

 

Intanto le proteste dilagano su tutta la penisola e in particolar modo all’Aquila, dove è stato indetto per sabato il “No Bertolaso Day” contro il decreto legge che, qualora fosse approvato definitivamente anche in Parlamento, affiderà al capo della Protezione Civile sia le responsabilità amministrative, sia quelle politiche, fino al 31 dicembre 2010.

Cittadini romani contro manifesti abusivi, l’opinione di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Le forze politiche, pur in fibrillazione per la campagna elettorale, non possono bypassare i regolamenti in materia di affissioni”

 

Roma – “So cosa vuol dire fare campagna elettorale e conosco perfettamente la sindrome di visibilità che coinvolge i partiti nel periodo immediatamente precedente la votazioni, ma ci sono dei regolamenti che disciplinano in modo puntuale le affissioni e vanno rispettati”. Così Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, ha commentato le azioni spontanee contro il degrado che hanno visto diversi blogger in prima linea nell’organizzare dei veri e propri blitz a caccia dei tanti manifesti abusivi che tappezzano i muri capitolini alla vigilia delle tornate regionali. Questi cittadini “stacchini”, che aumentano numericamente di giorno in giorno, dedicano parte del loro tempo libero a monitorare e ripulire palmo a palmo i quartieri da questa odiosa pratica trasversale che sembra contagiare tutte le liste in campo, senza distinzione di schieramento. “Le forze politiche – ha continuato l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - devono competere nella legalità e nel rispetto del decoro urbano. Mi piace comunque constatare come i romani si stiano rivelano un popolo sempre più partecipe e desideroso di dare il proprio contributo per il benessere collettivo”.

 

Scoperto maxi traffico di rifiuti tossici, Vedova alza la voce

Il responsabile per l’Ambiente dell’Italia dei Diritti: “Non ci sorprende più sapere della presenza di personalità legate al potere imprenditoriale di un governo ipocrita e doppiogiochista in uno scandalo del genere”

Roma – I carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Grosseto hanno messo sotto inchiesta 61 persone nell’ambito dell’operazione “Golden rubbish”, grazie alla quale è stato scoperto un maxi traffico di rifiuti tossici in tutta la Penisola. Oltre un milione di tonnellate tra scarti di produzione industriale contaminati dal mercurio, terra proveniente da bonifiche di distributori di carburanti e bombolette contenenti gas propano che veniva stoccato e smaltito in Emilia, Toscana e Trentino come rifiuti ordinari. A organizzare il sistema era un'azienda grossetana, l'Agrideco, che falsificava le analisi modificando la natura dei rifiuti per poi accordarsi con gestori dei siti e trasportatori. Tra i suoi venti clienti anche la multinazionale Procter&Gamble e i gruppi industriali Lucchini e Marcegaglia, fondato, quest’ultimo, dal padre della numero uno di Confindustria Emma, ora indagato.

 

“Come al solito siamo davanti all'ennesimo scandalo all'italiana”, ha commentato Alberto Maria Vedova, responsabile per l’Ambiente dell’Italia dei Diritti. “Episodi come questo – spiega – si susseguono ripetutamente nel nostro Paese, a dimostrare come gli errori commessi in passato non siano serviti a nulla. Gli interessi economici continuano a essere la preoccupazione principale di industriali e imprenditori che non capiscono la pericolosità delle loro azioni e le conseguenze gravissime per la salute del nostro pianeta e di chi ci vive. Il fatto appare ancora più grave se si considera l'operato di questo governo che ha più volte affermato la diligenza e la completa riuscita delle operazioni di bonifica durante l'emergenza rifiuti. Dopo le navi dei veleni  non ci sorprende più sapere della presenza di personalità legate al potere imprenditoriale di un governo ipocrita e doppiogiochista in uno scandalo del genere. Ormai è routine in un Paese che deve confermare la sua nomea di intrallazzatore mondiale. A ogni modo – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – non posso esimermi dal fare il doveroso plauso alle forze dell'ordine”.

Stipendi record Regione Basilicata, Soldà commenta

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Intollerabile che in un’ area così depressa economicamente la politica faccia di tutto per allontanarsi dai cittadini”

 

 

Roma – “Siamo di fronte ad un caso di legge del contrappasso per contrasto ed è del tutto assurdo che non si ponga rimedio a quella che definire ingiustizia è un eufemismo”. Con questa frase Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, ha commentato le risultanze dell’inchiesta del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno sugli stipendi dei consiglieri regionali e dei manager dell’ente. Stando ai dati, i redditi relativi all’anno 2008 varierebbero da un minimo di 80 mila euro a un massimo di 311mila. Per quanto riguarda le proprietà, molti sarebbero gli appartamenti e le auto intestate a questi facoltosi signori. Il tutto in una realtà territoriale caratterizzata da una percentuale di famiglie povere pari al 24,5%, seconda solo alla Sicilia.

“ Sarebbe auspicabile – ha continuato l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che chi ricopre incarichi di vertice venisse retribuito in proporzione al suo lavoro ma in modo tale da non risultare un privilegiato. Aumentando la forbice tra ricchi e poveri si contribuisce a gettare discredito sulla politica e sull’attività di direzione della pubblica amministrazione. Da troppo tempo le richieste di sobrietà e di efficienza dei servizi rimangono inevase e credo sia giunto il momento di dare una risposta chiara a queste legittime rivendicazioni”.

Disegno «Omnibus» al vaglio della giunta pugliese, il punto della Lusi

La viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Positivo l’ok all’articolo32”


Bari - I lavori per l’approvazione del disegno di legge «Omnibus» per il riassetto della sanità pugliese rappresenta l’ultima attività concreta della legislatura del Consiglio regionale prima dello scioglimento in vista delle elezioni. La seduta, iniziata alle 12 di ieri mattina e sospesa oggi alle 3.30, ha registrato l’accordo della maggioranza e dell’opposizione solo per uno dei 48 articoli del testo, ossia quello riguardante la stabilizzazione degli 8000 lavoratori precari del settore, molti dei quali presenti durante lo svolgimento dell’iter amministrativo. Sempre in giornata è prevista la ripresa delle attività dell’assemblea al fine di raggiungere l’intesa sull’intero provvedimento.

Sulla questione interviene Patrizia Lusi, viceresponsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti, che dichiara: “Il risultato, seppur parziale, vede la positiva salvaguardia dei diritti dei lavoratori, nonché un ottimo punto d’inizio per la riqualificazione dell’apparato sanitario pugliese, il cui sbandamento ha caratterizzato l’ultimo anno della gestione Vendola.

La riforma del sistema e’ un atto dovuto per la questione delle nomine, per l’istituzione di un albo professionale attraverso il quale verrebbe certificata l’attendibilità e la serietà dei candidati alla dirigenza dei nosocomi, e  – termina l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – per un generale miglioramento di una importantissima risorsa della società civile”.

Musicista di Pelù perseguitato dalla legge sull’immigrazione, l’indignazione di Lo Verde

Il viceresponsabile per l’Immigrazione dell’Italia dei Diritti: “Questo è l’assurdo della nostra legislazione, in particolare della Bossi-Fini”

 

Jovica Jovic, artista di fama internazionale, ha sempre lavorato e suonato in Italia con Piero Pelù senza problemi fino al 2007, quando è stato bloccato all’aeroporto e, a causa di un visto non rinnovato, rinchiuso in un Cpt, da cui è uscito solo per le sue condizioni di salute. Dal 2007 in poi vive un’esistenza clandestina. Tale difficoltà viene commentata dal viceresponsabile dell’Italia dei Diritti per l‘Immigrazione, Antonino Lo Verde: ”Nella nostra legislazione sull’immigrazione ci sono notevoli paradossi: a partire dall’inserimento dell’aggravante del reato di clandestinità, introdotto l’otto agosto dello scorso anno. Jovica Jovic - continua Lo Verde - probabilmente aveva le carte in regola per richiedere e quindi ricevere la cittadinanza”. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro  aggiunge poi: ”La normativa vigente non ha riguardo per nessuno, né per artisti né per chiunque altro. Solo chi si trova invischiato tra le maglie di questa legge può capire veramente i rischi di tali prescrizioni: l’arresto e il conseguente processo per immigrazione clandestina”.

Ancora morti per colpa di pirati della strada, lo sgomento di Galassetti

Il viceresponsabile per la provincia di Roma dell’Italia dei Diritti: “Provo molto dolore quando i media ci trasmettono notizie di drammatici incidenti stradali che, in larga misura, potrebbero essere contenuti”.

Roma – “Altre morti, altri lutti, altre famiglie distrutte” è il commento costernato del viceresponsabile per la provincia di Roma dell’Italia dei Diritti Tullio Galassetti, in riferimento agli incidenti stradali avvenuti la scorsa notte nei pressi di Roma: quattro le persone coinvolte di cui due decedute e due che versano in gravissime condizioni, travolte da auto pirata sulle strade di Artena e Pomezia.

“Nel nostro Paese si fa molta prevenzione sia attraverso corsi nelle scuole, sia attraverso opere di sensibilizzazione promosse dai vari enti locali ma, – afferma Galassetti – non si spendono soldi per risistemare le strade, i marciapiedi, l’illuminazione nei quartieri periferici. Il taglio dell’ICI, per altro mai completamente rimborsato dal Governo centrale, ha causato enormi problemi erariali agli enti locali che, talvolta, si sono trovati in deficit proprio nei capitoli di bilancio riguardanti i lavori pubblici. L’ipocrisia del sistema politico italiano, e in particolar modo dell’attuale governo di centro destra, raggiunge il suo apice nel momento in cui si lanciano grandi campagne di prevenzione sulla sicurezza stradale e poi si tagliano i fondi dal bilancio nazionale per le forze dell’ordine. Forse non tutti si ricorderanno dello sciopero indetto dai sindacati di polizia che si è concretizzato nella manifestazione tenutasi a Roma lo scorso 28 ottobre. In quella occasione l’allarme lanciato, soprattutto dal Segretario Generale del Siulp Felice Romano, fu quello del rischio del collasso di un sistema. In Italia, chi si occupa di sicurezza si trova talvolta privo delle risorse necessarie per riparare i veicoli o, più semplicemente, per rifornirli di carburante. Per non parlare poi della carenza di organico nella quale i distretti sono costretti ad operare”.

“Sono convinto – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – che talvolta la follia umana, o lo sballo di una serata con gli amici, possa condurre a tragici epiloghi, ma sono altresì certo che molto spesso, questi eventi, potrebbero essere evitati se ci fossero più controlli e se, congiuntamente, vi fosse più manutenzione pubblica”.

“Mi domando – conclude Galassetti – se sia possibile presidiare le strade senza mezzi né agenti. E ancora: è immaginabile riparare le strade, curarne l’illuminazione e la manutenzione senza fondi in bilancio? Più semplicemente: si può fare sicurezza senza essere convinti di poterla fare?”.

 

Sciolta l’associazione milanese Sos Racket e Usura, commento di Monteleone

Il viceresponsabile  per Milano dell’Italia dei Diritti: “L’infiltrazione mafiosa c’è anche nel territorio milanese, ma le istituzioni non hanno aiutato questa realtà anti-mafia”

 

“L’infiltrazione mafiosa purtroppo è una realtà presente anche nel territorio milanese, a dispetto di quello che sostengono alcune istituzioni cittadine”. Così Filippo Monteleone, viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti, commenta la notizia dello scioglimento dell’Associazione SoS Racket e Usura in seguito alle diverse intimidazioni subite dal suo presidente Frediano Manzi che denuncia anche l’abbandono delle istituzioni. Monteleone sostiene che: “Spesso i cittadini o le associazioni che ledono gli interessi economici dei poteri forti vengono messi a tacere e abbandonati dalle istituzioni del territorio. Lasciando sole tali associazioni - continua Monteleone – alla mercé della delinquenza, si delegittima l’operato di queste. Sono realtà sociali radicate che provano ad aiutare il cittadino, spesso annichilito dalla potenza di alcune correnti di potere, quindi vanno difese”.

 

Educazione ambientale tra i banchi di scuola in Abruzzo, il commento di D’Alessandro

Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Imparare a riciclare? Una proposta sicuramente da premiare”

 

L’Aquila –  È di questi giorni l’iniziativa promossa dal Wwf, in collaborazione con il Consorzio nazionale per il riciclaggio dei rifiuti a base di polietilene, Polieco, per portare avanti un progetto mirante a diffondere tra i banchi di scuola un’educazione ambientale sul tema scottante dello smaltimento. Beneficiari dell’impresa i bambini delle scuole dell’infanzia residenti nei comuni delle province dell’Aquila, Pescara e Teramo, colpite dal terremoto.

“Non posso che essere favorevole ad una proposta che porta una maggiore sensibilizzazione su questo tema nel nostro Paese, anche dal punto di vista dei più piccoli” afferma il responsabile per l’Abruzzo dell’Italia dei Diritti Emiliano D’Alessandro.

“Maggiore sensibilità verso questi argomenti e in generale un ritorno ad una più diffusa educazione civica – continua l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – è la giusta via per poter ricostruire. È però con una punta di sarcasmo che mi viene da pensare che le case distrutte dal sisma hanno creato rifiuti da dover sgomberare: dovremmo forse rispedire i nostri costruttori a scuola?”.

Soldà denuncia la situazione dei lavoratori precari privi di alcun diritto

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Le modalità di occupazione devono essere adeguate ai tempi, ma non deve essere messa in secondo piano la stabilità del posto di lavoro”


“I contratti di lavoro che si avevano venti o trenta anni fa non sono più adeguati alla situazione finanziaria odierna. Nonostante questo, il trattamento economico sul posto di lavoro deve continuare a garantire ai lavoratori un minimo di sicurezza”. Questa è la dichiarazione del vicepresidente del’Italia dei Diritti Roberto Soldà riguardo alla situazione odierna dei giovani nel panorama dell’occupazione. “Il lavoro può essere flessibile – continua Soldà – ma deve continuare a garantire la sicurezza economica delle persone tramite le tredicesime, il versamento del TFR, i giorni di malattia pagati e il pagamento dei contributi”. Soldà denuncia poi: “E’ inutile fare proclami a favore delle famiglie se poi le leggi sul lavoro non ne facilitano la costruzione: per tale scopo sarebbero ideali asili nido all’interno delle aziende e leggi in favore delle madri lavoratrici”. Infine il vice presidente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, conclude: “Il principio della flessibilità del lavoro non deve essere distorto in favore di una precarietà perenne, in cui i giovani sono ora coinvolti”.

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