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Fn mette al rogo i libri gender, l’indignazione di De Sessa

Il vice responsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei diritti: “Queste persone sarebbero disposte a riportare la storia indietro, non è bastato pertanto l’incubo dei campi di concentramento in cui tra gli altri venivano internati anche gli omosessuali. Una catena di ottusità e violenza, che spesso vanno di pari passo”

Milano - «I libri della propaganda omosessuale: se li conosci, li eviti! Bruciamoli!», questo lo slogan della manifestazione organizzata dal movimento di estrema destra Forza Nuova,  per protestare circa l’utilizzo da parte delle insegnanti di libri di testo che inculcherebbero nei bambini la cultura del gender che, a loro dire, sovverte la normale natura sessuale. A tal proposito, dunque, è prevista durante la manifestazione in piazza Oberdan a Milano la distribuzione di volantini recanti l’elenco delle case editrici che diffondono libri illustrati per bambini e ragazzi volti a raccontare dei tanti tipi di famiglia, non solo quelle composte da una mamma e un papà, esistenti al mondo.

Cesare De Sessa, vice responsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti, si è così espresso: “I militanti di Forza Nuova si dimostrano ancora una volta fascisti come sempre, persone ancorate a vecchi cliché e schemi. L’iniziativa di oggi, peraltro in piena sintonia con il modus operandi di queste forme di organizzazione politica di estrema destra, rappresenta un fatto grave che palesa ancora una volta quanto l’Italia, rispetto a molte altre nazioni europee che consentono le coppie di fatto, stia indietro. Ciò che però è importante sottolineare di questo tipo di protesta, che invita seppur soltanto figurativamente a bruciare questi libri colpevoli di essere contro l’omofobia, è il richiamo ai nazisti, i quali bruciavano i libri di Freud. Queste persone sarebbero disposte a riportare la storia indietro, non è bastato pertanto l’incubo dei campi di concentramento in cui tra gli altri venivano internati anche gli omosessuali. Una catena di ottusità e violenza, che spesso vanno di pari passo”.

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