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Colossale truffa di piloti cassintegrati, l’indignazione di Celardo

Il vice responsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell’Italia dei Diritti: “Ci troviamo dinanzi a un’anomalia tutta italiana, perché è impossibile che nessuno sapesse. Chi è che sapeva e ha taciuto? Ci auguriamo che la magistratura faccia il suo corso”

Roma -  Recenti indagini della Guardia di Finanza, in collaborazione con l’Inps, hanno acconsentito a rilevare l’ennesima truffa ai danni dello Stato per un valore stimato di 7 milioni e mezzo di euro. In sostanza 36 piloti, tutti italiani e con esperienze di volo sugli aerei di linea, risultavano essere cassintegrati ed in mobilità in Italia, ma lavoravano regolarmente per compagnie estere. Sicché, oltre al regolare stipendio mensile oscillante tra i 13 mila e i 15 mila euro, a seconda dell’esperienza maturata e delle abilitazioni possedute, percepivano dall’Inps un indennizzo, che in alcuni casi arrivava ad 11 mila euro al mese. Secondo la Gdf, i piloti per poter continuare a fruire degli ammortizzatori sociali avrebbero o «dimenticato» di comunicare il nuovo lavoro all’Inps o presentato false dichiarazioni in cui sostenevano di non avere altri rapporti di lavoro.

Sulla vicenda è intervenuto Carmine Celardo, vice responsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell’Italia dei Diritti: “Il fenomeno tutto italiano dei lavoratori cassintegrati che approfittano del tempo libero a disposizione per dedicarsi a una seconda occupazione più proficua del contributo della Cassa Integrazione, non è una novità. È da tutti risaputo che, l’istituto italiano della Cassa Integrazione, sin dai tempi d’oro dell’Alfasud di Pomigliano d’Arco, viene utilizzato come metodo di ammortizzatore sociale per garantire una pagnotta sicura a lavoratori che, in assenza del loro lavoro, si dedicano ad altre attività per arrotondare i guadagni gentilmente offerti dalle casse pubbliche. Per quanto concerne, poi, i 36 piloti cassintegrati ci troviamo dinanzi a un’anomalia tutta italiana, perché è impossibile che nessuno sapesse. Come facevano i sindacalisti a non essere a conoscenza di questi comportamenti illeciti? Essendo gli stessi sindacalisti piloti o steward  è difficile che non sapessero che altri colleghi fossero impegnati presso altre compagnie, giacché incontrandosi negli aeroporti sanno benissimo chi lavora e chi no. Pertanto, la domanda che mi pongo è come questi ultimi abbiano potuto tacere dinanzi ad uno scandaloso evento come quello scoperto dalla Guardia di Finanza. Non si capisce, inoltre, come mai un simile comportamento non sia venuto fuori prima, visto che essendo sotto la spada di Damocle del terrorismo internazionale entrambe, piloti e steward, sono posti sotto strettissimi controlli. Alla luce di ciò, chi è che sapeva e ha taciuto? Ci auguriamo che la magistratura faccia il suo corso fino in fondo, soprattutto per coloro che trovandosi davvero in Cassa Integrazione combattono ogni mese per pagare l’affitto di casa, le bollette o la retta scolastica dei figli. È rispetto a questi lavoratori, che la magistratura deve andare fino in fondo, perseguendoli con il massimo rigore e diligenza”.

A fronte di queste indagini della Guardia di Finanza, l’Inps ha immediatamente sospeso le indennità ai piloti coinvolti e avviato le procedure per il recupero degli importi percepiti indebitamente. In merito, però, Celardo solleva alcuni dubbi: “Non credo che l’Inps riuscirà tanto facilmente a recuperare i contributi sino ad oggi erogati, poiché il sistema procedurale penale italiano impone che, prima di avviare una qualsivoglia attività di recupero di somme, la cui appropriazione è indebita, si debba avere un giudizio definitivo. Cosicché, considerando la lentezza del sistema giudiziario italiano, passeranno come minimo 10 anni prima che l’Inps possa avviare una simile procedura, fermo restante la prescrizione a 7 anni. Cosa questa che pone ulteriori preoccupazioni, in quanto spiana la strada ad altri illeciti sapendo che tanto rimarranno impuniti”.

 A conclusione di questo lungo sfogo, dice: “I piloti che percepivano 11mila euro devono vergognarsi e nascondersi, non meritano la nostra stima, non meritano il nostro plauso per la loro professionalità. Sono solo dei ladri”.

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