Main menu

Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

Chi Siamo Aderisci

Scilipoti alla guida di un nuovo dipartimento, lo sdegno di Guazzi

Il vice responsabile per la Pubblica Amministrazione dell’Italia dei Diritti:

“Le sue azioni lo hanno reso una caricatura della satira politica degli ultimi mesi, sembrerebbe che gli  piaccia continuare ad  essere una barzelletta”

 

 

Roma - “Ancora un premio per Scilipoti? Per lui forse sì, ma per l’Italia non di sicuro, e neanche per la Sicilia”. E’ questo il beffardo e ironico commento di Andrea Guazzi, vice responsabile per la Pubblica Amministrazione dell’Italia dei Diritti, alla notizia della nomina di Domenico Scilipoti a capo di un nuovo dipartimento dedicato alle criticità bancarie e alle attività consumistiche.

Guazzi prova a guardare la vicenda con occhio critico, analizzando l’attuale contesto anche attraverso un parallelismo con il passato: “Nella Prima Repubblica le cariche venivano diramate non tanto su competenze tecniche e territoriali, ma soprattutto dalla levatura politica, ed era la forte connotazione e carica politica che, sovente, ne legittimava il potere”. Niente di tutto questo ora secondo l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Oggi ci troviamo davanti ad un soggetto che ha cambiato sponda da un giorno all’altro. Facciamo finta – incalza – che Scilipoti l’abbia fatto non per coprire i suoi debiti personali, ma per una motivazione più nobile, ammettiamo che abbia cambiato opinione. In questo caso – continua Guazzi – il suo capitale politico è pari a zero, visto che ha cambiato fronte ieri l’altro ma io mi chiedo, un medico specializzato in agopuntura quali competenze economiche può mai avere in materia di criticità bancarie e attività consumistiche?”

Guazzi è lapidario: “Le sue azioni lo hanno reso una caricatura della satira politica degli ultimi mesi, e si direbbe che il politico di Barcellona Pozzo di Gotto voglia continuare ad essere la barzelletta che è diventata. Contento lui, ma poveri noi”.

FacebookTwitter