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Italia dei Diritti

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Prescrizione breve se vince “sì” su l. impedimento, Tortosa critica Governo

Il responsabile per la Politica Interna dell’Italia dei Diritti: “Dovremmo domandarci tutti se sia o meno possibile continuare a preoccuparsi soltanto di una persona e non dei milioni di cittadini che vivono drammaticamente per la sopravvivenza”

 

 

Roma –  La vittoria dei consensi relativi all’abrogazione del quesito sul legittimo impedimento, in caso di quorum raggiunto ai referendum del 12 e 13 giugno, potrebbe non essere determinante per annullare gli effetti della norma “salva premier”. I fedelissimi di Silvio Berlusconi, stando a voci non confermate, avrebbero già pronta una soluzione, ossia la rapida convalida al Senato della norma che prevede la prescrizione breve per gli incensurati. Tale contromisura sarebbe una maniera per addolcire la pillola al Cavaliere, che in questo modo vedrebbe annullato il processo Mills nel quale è imputato.

Sulle indiscrezioni è netta l’opinione di Oscar Tortosa, responsabile per la Politica Interna dell’Italia dei Diritti: “Il fatto che la maggioranza congetturi un risarcimento in caso di vittoria dei ‘sì’ al referendum di domenica e lunedì prossimi, significa già un’affermazione di sconfitta, tanto che si ipotizza di approvare la normativa sul processo breve al Senato con procedura d’urgenza e senza modifiche. Questo è di buon augurio, dimostra l’utilità dello sforzo fatto per portare gli italiani a votare i quesiti referendari e nello stesso tempo ci fa ben sperare, visto che a preoccuparsi sono gli altri. Però, ritengo lecito domandarsi – argomenta l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – se si possa continuare ad impostare e programmare in tal maniera la politica italiana, dimenticando i tanti problemi che viviamo quotidianamente, le difficoltà che stanno emergendo e i 40.000 giovani e tecnici italiani che fuggono dal nostro Paese e cercano lavoro nel nord Europa. Non capisco come si possa dimenticare un’Italia che vive drammaticamente questa situazione di recessione, con la disoccupazione e il precariato giovanile che mortificano tanti ragazzi e li fanno cadere nella disperazione, privandoli delle certezze, soltanto  per far arricchire le aziende e le società che gestiscono questo capitale umano”.

L’ipotesi dell’ennesima legge in grado di “graziare” Berlusconi, ha seriamente preoccupato il Quirinale e costituirebbe un terremoto per l’intera giustizia italiana: a saltare, infatti, non sarebbe soltanto il processo Mediatrade ma tanti altri, circa 15.000 procedimenti giudiziari in corso.

“L’unico problema di loro interesse – prosegue Tortosa – riguarda il timore che, senza il processo breve, finalmente si facciano i dibattimenti e chi è responsabile paghi. Non bisogna dimenticare che una legge ad personam come quella coinvolgerebbe non solo Berlusconi, ma numerosissimi altri casi che decadrebbero per la lungaggine dei termini. Credo che il presidente della Repubblica sia seriamente preoccupato di questa vicenda, dovremmo domandarci tutti se sia o meno possibile continuare a preoccuparsi soltanto di una persona e non dei milioni di cittadini che vivono dolorosamente per la sopravvivenza. Le conclusioni lasciamole al buon senso  e al giudizio di chi legge quanto accade, siamo tutti preoccupati e mortificati. Ci auguriamo – conclude l’esponente dell’Italia dei Diritti – che finalmente possa avere luogo quella svolta cominciata a Napoli e Milano, in grado di dare a tanti giovani emergenti la possibilità di diventare la classe dirigente di questo Paese. ? un’occasione per mandare a casa l’attuale Governo e dare il via ad un processo di cambiamento”.

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